L’uscita alla galleria di mina di Verceia
Lunedì 20 novembre noi classi prime di Novate Mezzola siamo andati a Verceia per visitare la galleria di mina di san Fedele.
Appena arrivati ci hanno accolti i volontari Mara, Valeria e Giordano che hanno iniziato a spiegarci un po’ la storia della galleria.
La galleria di mina è stata inaugurata nel 1886 e collegata a Lecco nel 1894. Essa è situata sul monte Bassetta che è attraversato dalla Strada dei Cavalli, creata dagli Austriaci per attraversare la montagna. Successivamente è stata creata una nuova strada messa a fianco della galleria. I militari che entravano nella galleria venivano bendati e poi accompagnati dentro, perché così le spie non avevano modo di riferire dov’era posizionata la galleria. Inoltre è posizionata in un punto strategico perché si trova sulla montagna che costeggia l’unica strada possibile per attraversare la Valtellina e la Valchiavenna. Infatti il suo scopo era quello di farla esplodere all’arrivo di nemici in modo di creare una frana che invadesse la strada così che i nemici non potessero proseguire e invadere i territori.
Nel 1915 scoppiò la Prima guerra mondiale e l’Italia entrò nel conflitto. La galleria doveva essere un fronte secondario, il suo scopo era di fermare un eventuale esercito arrivato da nord. La galleria fortunatamente non è mai stata usata e adesso è uno dei monumenti storici più importanti a livello nazionale. Nel 1917 è stata effettuata una manutenzione della galleria; durante la Seconda guerra mondiale si dice che la galleria era un deposito di armi custodite dai militari. Dopo la Seconda guerra mondiale la galleria era stata murata, poi l’amministrazione comunale l’ha sbloccata e resa accessibile al pubblico.
All’interno della galleria si nota subito tutta la superficie fatta interamente di mattoni lisci e ben definiti applicati direttamente dai soldati. All’inizio c’è un piccolo contatore che serviva a fornire elettricità a tutta la galleria. Di fronte al contatore c’è un piccolo locale, dove due soldati erano di guardia. Salendo le scale (alte cinque metri rispetto alla galleria sulla strada) si arriva a un piccolo atrio che ti porta direttamente alle prime due stanze. Nella prima c’era un generatore elettrico, invece la seconda era la stanza dove dormivano e vivevano i soldati.
Proseguendo per i corridoi, nei lati si trovano delle nicchie dove si mettevano delle lampade per illuminare ulteriormente. La galleria ha 16 pozzi numerati partendo dal fondo, posizionati sui lati alla fine di piccoli corridoi; inoltre c’è un pozzo non numerato che serviva per prelevare l’acqua dal lago, per poi portarla nelle due vasche. I pozzi servivano per attivare le bombe attraverso un sistema specifico che consisteva nel mettere dell’acqua al di sopra delle bombe per poi accenderle, in modo che l’esplosione andasse solo verso il basso.
Proseguendo per il corridoio si trova una stanza con il pavimento letteralmente a onde: la stanza era completamente asciutta, per questo era usata per conservare armi e bombe di riserva, infatti per tenerla così asciutta c’erano due porte. Successivamente c’è una piccola stanza utilizzata per conservare gli inneschi e le micce, che servivano nell’accensione delle bombe. Andando avanti ci sono due grandi vasche messe al di sopra di una lunga scala graduata, queste vasche venivano riempite grazie ad una pompa e servivano per prelevare l’acqua e distribuirla nei pozzi in caso di invasioni nemiche. Infine proseguendo avanti, la galleria diventa sempre più buia e bassa, fino a quando ci si ritrova davanti al primo pozzo alto 17 metri, cioè la fine della galleria.
Questa esperienza ci è piaciuta molto, abbiamo scoperto tante cose interessanti e ci siamo divertite tantissimo! Questa avventura la consigliamo a tutti, perché si vedono e si conoscono molte cose storiche del nostro territorio!
Maria Agustoni, Aurora Dell’Ava, Margherita Fascendini, Carlotta Olivieri, Emma Sciaini
Alleghiamo di seguito tutte le relazioni scritte dai ragazzi delle classi 1A e 1B della SSIG di Novate Mezzola che nell’Anno Scolastico 2023/2024 hanno partecipato a questa uscita alla galleria di mina di Verceia.
NB: le relazioni scritte dagli alunni sono state aggiustate solo a livello ortografico da parte dei docenti, al fine di far risaltare al meglio il lavoro degli studenti e per non snaturare l’idea di fondo del progetto stesso. Vogliate perdonare la presenza di qualche, eventuale, inesattezza storica o sconnessione testuale!